Mi è stata posta una domanda apparentemente semplice, ma che mi indotto a riflettere su ciò che cerchiamo di fare.

La domanda è stata ‘Che cos’è la domotica?’

Preso un po’ alla sprovvista (chissà perché presumevo che tutti lo sapessero) ho risposto elencando un po’ di esempi che però, mi sono reso conto, non costituivano una risposta esauriente. Immaginate che per spiegare cos’è un piatto di fettuccine alla bolognese si elencassero gli ingredienti: pasta carne, olio, pomodori ecc.

In realtà la domotica è un concetto sintetico che identifica una classe molto ampia di applicazioni, che stanno aumentando rapidamente a seguito delle nuove esigenze in termini di risparmio energetico, di miglioramento delle condizioni vita e di lavoro e dell’abbattimento dei costi.

La domotica inerisce strettamente tutti meccanismi di automazione che riguardano gli ambienti in cui opera l’uomo (alloggi, ambienti di lavoro ecc.), ed anche quelli che riguardano interi edifici e centri residenziali.

La realizzazione di un sistema domotico implica di solito uno o più dispositivi hardware, un impianto e una collezione di programmi che eseguono le funzioni desiderate.

I dispositivi hardware possono essere piuttosto semplici, come un termostato, o complessi, come un controller per un impianto centralizzato.

PLC per impianti centralizzati, usato principalmente nell’ambito industriale e impiantistico.

 

Termoigrostato con funzioni avanzate, usato principalmente negli impianti civili e di domotica per il controllo frlla temperatura e dell’umidità ambientale.

Esistono molte applicazioni che permettono di accendere una luce con un telecomando anche da remoto mediante una App, così come l’apertura di una porta scorrevole, l’accensione di una caldaia, e la regolazione del clima (temperatura, umidità ventilazione, ecc.) di un ambiente, il controllo energetico e la misurazione dei consumi, e molte altre.

Esempio di pagina di una App per la gestione dei programmi automatici giornalieri, settimanali e week end di riscaldamento e di deumidificazione, e con la possibilità di comando manuale diretto.

 

 

Esempio di dashboard per un impianto di domotica completo che, oltre alla gestione del clima, consente il comando di tutti i dispositivi presenti in un alloggio o in un ufficio: illuminazione, irrigazione, ventilazione forzata, comando tende e tapparelle, sicurezza e altro.

Esistono poi, ma sono meno frequenti, applicazioni che operano come automi, eseguendo operazioni a tempo o in base a particolari condizioni, come ad esempio chiudere le tende da sole e abbassare le serrande in caso di pioggia, oppure regolare l’intensità dell’illuminazione in funzione della luce solare.

Però la domotica fa un passo avanti: integra tutti questi automatismi in un unico contesto e fornisce all’utente uno strumento che gli consente di gestire detti ambienti, e i dispositivi che si trovano al loro interno, sia in locale che da remoto. In sostanza fornisce un dashboard con il quale controllare lo stato attuale degli ambienti e, all’occorrenza, comandare determinate azioni.

Un impianto di domotica implica tre livelli di progettazione: il primo livello definisce gli obiettivi del progetto e, di solito, è svolto dai progettisti dell’ambiente in esame (Architetti e Ingegneri), il secondo livello consiste nella progettazione della soluzione ‘hardware’, ovvero della scelta ottimale dei dispositivi di controllo e comando, il terzo livello riguarda lo sviluppo di soluzioni software atte a rendere facilmente utilizzabile l’intero sistema da persone non qualificate.

Possiamo concludere dicendo che di questi tempi la domotica va di moda, e non soltanto singoli utenti vogliono rendere la propria abitazione più ‘tecnologica’, ma anche gli studi di progettazione di nuovi edifici tengono nella massima considerazione le possibilità offerte da questa disciplina, vuoi per le disposizioni di legge relative al risparmio energetico, vuoi per offrire il livello ottimale di comfort, sia nelle abitazioni che nei luoghi di lavoro.